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P. K. DICK: MENZONE SPA (UN INNESTO FORZATO TRA IL PRIMA E IL DOPO)



Nel 2014 la Terra possiede una colonia extraplanetaria chiamata Bocca della Balena. Si dice che sia un eden, ma il teletrasporto che vi può portare là è unidirezionale, quindi non aspettatevi di fare ritorno per raccontarlo. A Rachmael è venuto infatti il dubbio che si tratti invece di una "soluzione finale" al problema della sovrappopolazione terrestre. Quindi che la colonia corrisponda di fatto all'esilio. Decide così di intraprendere un viaggio in astronave per raggiungerla. Ci vorranno diciotto anni, ma il sistema del sonno criogenico progettato dalla società Lies Inc. è stato manomesso e Rachmael deve affrontare tutto il viaggio da sveglio. Giunto finalmente a destinazione, scopre che nel frattempo nella colonia si è insediato un governo totalitario. Poi però, colpito da un dardo di LSD, parte per un ulteriore viaggio, allucinogeno questa volta, tra dodici realtà alternative chiamate paramondi.
Menzogne Spa (questo il titolo italiano dell'edizione Fanucci più recente, precedentemente noto anche come Utopia andata e ritorno) nasce nel 1964 sottoforma di racconto (The unteleported man). Verrà espanso e revisionato molto più tardi, ma Dick morirà prima di finire il lavoro, che a tutti gli effetti è incompiuto. Il risultato che stringiamo oggi tra le mani è l'assemblaggio tra le parti originali del '64 (l'inizio e la fine della storia) e quelle successive (la parte centrale, ovvero le peripezie multidimensionali di Rachmael sotto LSD).
Neanche a dirlo, Lies Inc. risente molto della sua gestazione (ancor più di Deus Irae, che ne ha avuto una similmente travagliata). Da un lato abbiamo una premessa intrigante, quella della colonia e dell'oscuro complotto oligarchico che vi si nasconde dietro, appartenente ai canoni dickiani "classici". Dall'altro, a circa un terzo del libro abbiamo un'esplosione del tutto inaspettata del plot verso molteplici direzioni, che portano il lettore a smarrirsi in un caleidoscopio di possibilità narrative. La domanda che regna sovrana, da quel momento in poi, è: ma dove sta andando a parare?! E la risposta purtroppo non c'è.


La revisione che Dick apporta al manoscritto è fortemente legata all’ossessione che più lo tormenta nei suoi ultimi anni: la natura della realtà e il contatto con il divino. Viviamo effettivamente in un mondo reale o solo in una simulazione neuronale? Dick ha affrontato questo concetto ben prima del film Matrix (su Youtube c'è il filmato della celebre conferenza del 1977 in cui ne parla di fronte a un pubblico incredulo). Questo dubbio è radicato talmente in profondità in lui da ridefinire completamente anche la sua narrativa (ne parlerò nei prossimi articoli man mano che procedo nella retrospettiva su Dick).
I paramondi nei quali Rachmael viaggia, che a un certo punto dominano la narrazione, inducono il lettore a domandarsi continuamente quale sia, tra le varie possibili, la realtà di cui sta leggendo. E dove viva davvero Rachmael: nella Realtà con la R maiuscola, o in una para-realtà? Per estensione il lettore dovrebbe rivolgere la domanda a se stesso, a quella che percepisce come la sua vera realtà. Questo è il messaggio che Dick vuole trasmetterci nei suoi ultimi anni (come farà per esempio in Ubik con risultati eccellenti).
Nel 1964 tuttavia non c'era ancora tutto ciò, perciò l'innesto tra le premesse della storia, classiche e "coi piedi per terra", e la sua deriva mistica e allucinata, risulta forzato e semplicemente non funziona. In definitiva Menzogne Spa, pur basandosi (come sempre) su grandi idee, è un recupero postumo dagli archivi dell'autore (pubblicato nel 1984 evidentemente per ragioni di mercato) destinato solo a chi vuole leggere tutto, ma proprio tutto, di Dick. Gli altri è meglio che si rivolgano alla novella originale del '64, The unteleported man.

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