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P. K. DICK: MR. LARS SOGNATORE D'ARMI (O DELLA GRANDE FARSA POLITICA)



In questo poco conosciuto romanzo scritto nella primavera del 1964, continuazione di un periodo estremamente produttivo, Philip K. Dick ritrae il mondo del 2004 (un futuro ancora lontano a quei tempi!) diviso in due grandi blocchi, il Bloc-Occ (l'Occidente/USA) e il Pop-Or (l'Oriente/URSS), perennemente in lotta. Lars Powderdry e Lilo Topchev sono i rispettivi esperti, bizzarri “inventori” che concepiscono nuove armi in uno stato di trance. I loro progetti nascondono un segreto sopra il quale viene costruita un'enorme messinscena politica tramite la propaganda televisiva e sui giornali. Tutto va in crisi quando fa capolino una razza aliena pronta a invaderci, indifferente alla geopolitica terrestre.
Lo scenario di Mr. Lars sognatore d'armi è un mondo ai limiti del bizzarro e del farsesco, una parodia che prima di tutto vuole essere ironica. La trama (come sempre in Dick) procede a scossoni, a tratti lineare, a tratti più confusa. Le premesse iniziali prendono varie direzioni e al lettore è richiesto di focalizzare la propria attenzione di volta in volta su aspetti diversi. Ci sono diverse chiavi di lettura di questo romanzo, ed è soprattutto questo a renderlo interessante nonostante ricopra un ruolo di opera minore nella vasta bibliografia dickiana.
Al livello più superficiale troviamo l'ipotesi di una nuova Guerra Fredda, in cui le menzogne propinate dai media consentono il controllo socio-politico del pianeta. A questa situazione di instabilità segue la minaccia di una crisi ulteriore, una guerra contro gli alieni, che tuttavia non viene granché approfondita. Fanno la loro comparsa alcuni degli elementi ricorrenti in Dick: l'androide/simulacro, il viaggio nel tempo (elementi che entrano in scena contestualmente al personaggio di un veterano proveniente dal futuro) e, non da ultime, le capacità extrasensoriali alimentate dall'uso di droghe che consentono ai personaggi di muoversi su realtà diverse e non sempre distinguibili (c'era un'idea simile in Illusione di potere). Non tutta la carne che Dick mette a cuocere è necessaria: a volte si ha l'impressione che appesantisca.

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Al livello successivo, il romanzo può essere letto in chiave più personale nel contesto della vita dello scrittore perché condensa elementi del suo vissuto senza preoccuparsi di mascherarli più di tanto. Mentre la trama procede, Lars incontra Lilo e vive con lei una relazione sentimentale che conduce la sua ex compagna, Maren, al suicidio. Questo fatto, oltre alla depressione che lo affligge quando il suo lavoro perde di valore, pongono Lars in una situazione psicologicamente critica. Le dinamiche instabili ed estreme delle relazioni, a forte contenuto sessuale (almeno sottinteso, ma in realtà piuttosto evidente e reso ancor più esplicito dall'ottima traduzione di Pagetti che porta il testo in linea con i tempi), derivano dal turbolento rapporto tra Dick e la terza moglie Anne, da cui Philip si separerà nel 1965, e in generale dalla sua colorita storia di relazioni.
Per finire Mr. Lars ha un evidente livello farsesco e weird, curioso e inaspettato, che nasce dalla variegata costellazione di elementi e dettagli che lo compongono. Nomi, neologismi e sigle popolano il romanzo e divertono il lettore: Bloc-Occ e Pop-Or, beconsi (individui considerati tipici che si occupano dei beni di consumo), purioti (poveri idioti, riferito alla massa), Nu-Occ-NazSez e SovSup (i comitati rispettivamente di Occidente e Oriente), Kachi (agenzia spionistica imparziale), e molti altri. Anche i nomi di persona (tradotti con attenzione) sottendono dei significati (Powderdry è “polvere secca”, Sorcey Fosse suona come “sorcio fesso”, eccetera).
Il fatto, poi, che le millantate armi avveniristiche siano semplici giocattolini (così come la Zap Gun del titolo originale, l'infantile “pistola a raggi”) è un riferimento e una frecciatina alla letteratura fantascientifica più naif, con cui Dick ha sempre avuto una relazione di amore-odio. Se consideriamo, infine, che il testo contiene il riferimento diretto ai fumetti di fantascienza e alla letteratura fantastica per l'infanzia (“L'uomo cefalopodo blu”), allora Mr. Lars sognatore d'armi assume un importante risvolto metaforico con cui Dick vuole “far intendere ai suoi lettori che il romanzo di fantascienza deve accettare le sue umili origini e su di esse costruire un discorso ricco di implicazioni metanarrative e di suggerimenti etici” (Pagetti, dall'introduzione all'edizione Fanucci 2012).

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