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LOUIS ARMSTRONG (101 ANNI FA VENIVA AL MONDO)



Louis Daniel Armstrong, noto anche con il soprannome di Satchmo o Pops, è stato probabilmente il più famoso musicista jazz del XX secolo. Ha inventato il vocabolario maturo del jazz: quel ritmo, quella melodia e quell'armonia tutt'ora usati da chiunque suoni jazz. Al suo talento e alla sua carismatica personalità si deve molta della popolarità che il jazz raggiunse al di fuori delle regioni natie degli USA, fino al mondo intero. Armstrong inizialmente divenne un famoso trombettista, mentre verso la fine della sua carriera fu anche uno dei più importanti cantanti della scena jazz.
Louis Armstrong affermava di essere nato il 4 luglio 1900, data annotata in molte sue biografie. La sua vera data di nascita, scoperta solo negli anni '80 attraverso documenti battesimali, è invece il 4 agosto 1901. Nacque a New Orleans in una famiglia povera, nipote di schiavi. Suo padre abbandonò la famiglia mentre lui era ancora neonato, e sua madre, che si prostituiva, lasciò crescere Louis e la sorella Beatrice con la nonna e lo zio.
Armstrong crebbe sul fondo della scala sociale della città, molto segregata ma anche viva dal punto di vista musicale. La scena musicale dei tempi era quella del ragtime, che più tardi si sarebbe evoluto nel jazz. La gioventù di Louis trascorse in bilico fra l'emarginazione e la delinquenza, ma successivamente avrebbe guardato a quegli anni traendone ispirazione. Disse in un'intervista: “Ogni volta che chiudo i miei occhi per soffiare nella mia tromba, guardo nel cuore della buona vecchia New Orleans... Mi ha dato qualcosa per cui vivere.”
Dopo essere stato espulso da scuola a undici anni, Armstrong si unì ad un quartetto di ragazzi che avevano una vita simile alla sua, e con loro cantò per le strade cercando di fare qualche soldo. Crebbe in lui l'interesse musicale; la pratica estemporanea, il canto di getto e a squarciagola gli permisero di sviluppare un'ottima intonazione e un senso dell'improvvisazione.
Per aver sparato con la pistola del patrigno a capodanno, trascorse due anni in riformatorio e nella band musicale dell'istituto imparò a suonare la cornetta, un ottone simile alla tromba. Il professor Peter Davis gli impartì la disciplina e lo addestrò musicalmente. Louis divenne presto il leader della band, con la quale girò per le strade suonando melodie in voga all'epoca come la celeberrima "When The Saints Go Marchin' In", recuperata parecchi anni dopo e diventata un suo classico.
A quattordici anni lasciò la band andando a vivere prima col padre e la matrigna, poi di nuovo con la madre e nelle strade. Armstrong ebbe il suo primo lavoretto in una dance hall. Seguiva con passione i musicisti della città, Bunk Johnson, Buddy Petit, Kid Ory e soprattutto Joe "King" Oliver, che fu mentore e figura paterna per il giovane Armstrong.
Dal novembre 1918 Armstrong prese a lavorare sui battelli che solcavano il Mississippi, a New Orleans, iniziando con la rinomata band di Fate Marable. Louis descriveva il suo periodo con Marable come "una via per l'Università," dato che gli diede molta più esperienza. Nel frattempo si sposò e adottò un bimbo di 3 anni, Clarence Armstrong, mentalmente disabile. Louis si sarebbe preso cura di lui per tutta la vita. Il matrimonio invece fallì velocemente.
Quando Joe “King” Oliver lasciò la città nel 1919, Armstrong prese il suo posto in quella che allora era la migliore jazz band della città. Le abilità musicali di Armstrong maturarono. A vent'anni riusciva a leggere le note musicali e iniziò ad essere incluso in vari assoli di tromba, diventando uno dei primi jazzisti a riuscirci, dando voce alla sua personalità e al suo stile. Si costruì un sound unico e iniziò inoltre a cantare nelle sue esibizioni.
Nel 1922 Armstrong si trasferì, insieme a tanta gente in cerca di lavoro, a Chicago. Qui venne invitato da “King” Oliver ad unirsi alla sua Creole Jazz Band, nella quale ebbe la possibilità di proporsi come solista e far valere l'estremo virtuosismo che aveva acquistato con il suo strumento, che era ancora la cornetta. Nei primi anni venti la band di Oliver era la più importante di Chicago, in un periodo in cui Chicago stessa era il centro del jazz. Fu nel 1923 con la Creole Jazz Band che Armstrong incise i suoi primi dischi, alla Gennett Records e all'Okeh Records. “Sugar Foot Stomp” è un brano dell'orchestra di Oliver che Armstrong riprese successivamente.
A quei tempi incontrò anche Hoagy Carmichael (con il quale avrebbe collaborato successivamente).
Nel 1924 sposò la pianista della band Lil Hardin, che intimò Louis a guadagnare di più e sviluppare il suo nuovo stile lontano dall'influenza di Oliver. Nel 1924 Armstrong si spostò a New York City per suonare con l'orchestra di Fletcher Henderson, un colosso del jazz che disponeva di una orchestra di spicco. Armstrong incise con la Fletcher Henderson Orchestra la canzone “Sugar Foot Stomp” di King Oliver, reinterpretandola nel suo personale stile. Armstrong passò alla tromba e la sua influenza cominciò ad essere incisiva sullo stile della band intera, come si può notare ascoltando le registrazioni del periodo. Louis si adattò rapidamente allo stile musicale di Henderson, suonando con la sua tromba e tentando perfino di suonare il trombone; iniziò anche a cantare e raccontare storie di New Orleans. L'orchestra suonava nei migliori luoghi frequentati da bianchi, tra cui il famoso Roseland Ballroom. Perfino l'orchestra di Duke Ellington si recò a Roseland per assistere alle magnifiche prestazioni del trombettista.
Durante questo periodo Armstrong fece molte registrazioni, organizzate da un suo vecchio amico di New Orleans, il pianista Clarence Williams. Il salto di qualità permise a Louis di incidere brani con Sidney Bechet, Bassie Smith ed altre star dell'epoca. Si ricordano brani come “Cake Walking Babies” e “Pickin' On Your Baby”, tra i primi capolavori riconosciuti del jazz.

Duke Ellington e Louis Armstrong

Sebbene fosse felice a New York, Armstrong tornò a Chicago nel 1925 per occuparsi della moglie, la quale di nuovo voleva dare una spinta alla sua carriera, nonostante la fama di Louis fosse già a livello stellare. Lasciò l'orchestra di Henderson che gli limitava, in qualche modo, la crescita artistica. Lui era modesto, ma lei in pubblico lo definiva "il più grande trombettista del mondo".
Costituì quindi i complessi degli Hot Five, e successivamente Hot Seven, con cui iniziò a incidere a proprio nome per l'etichetta OKeh. Il gruppo includeva Kid Ory (trombone), Johnny Dodds (clarinetto), Johnny St. Cyr (banjo), la moglie Lil al piano, e in seguito batteria e tuba. Lo stile di leadership di Armstrong fu importante per i suoi compagni della band.
Con le canzoni del quintetto Louis comincia a usare un approccio innovativo nel canto, prima con le parole e poi con lo scat sing, ovvero pronunciando frasi e parole non sensate: “Heebie Jeebies”, “Muskat Ramble”, “Jazz Lips” (1926). Nel 1927 subentra la formazione a sette, ed è l'anno delle maggiori hits: “Willie The Wheeper”, “Wild Man Blues”, “Potato Head Blues”, “Alligator Crawl”, “Weary Blues”. Del 1928 invece “West End Blues”, “Basin Street Blues”, “Squeeze Me”, “Beau Koo Jack”, “Muggies”, “St. James' Infirmary” e “Tight Like This”. Queste registrazioni sono dei veri capolavori, ricchi di innovazioni per il linguaggio jazzistico, tra i più amate dai conoscitori del jazz e punti di riferimento per la musica del XX secolo.
A New York, Armstrong suonò anche in altre formazioni e contribuì a colonne sonore per film e per show. Giovani musicisti, sia neri che bianchi, erano affascinati dal nuovo stile di jazz di Louis Armstrong; proprio per la sua presenza carismatica contribuì a rompere ogni barriera razziale diventando una delle prime star di colore nella musica.
Dopo essersi separato da Lil, Armstrong tornò a New York nel 1929, dove suonò e cantò nell'orchestra del musical Hot Chocolate con il brano “Ain't Misbehavin'”, canzone divenuta famosissima. Del periodo di fine anni Venti si ricordano altri brani come la prima ballad cantata da Armstrong, hit commerciale del 1929 “I Can't Give You Anything But Love”, e anche “Black And Blue”, “St. Louis Blues”, “That Rhythm Man”, “Bessie Couldn't Help It” e “I'm Confessin'”.
A Harlem cominciò a lavorare nel Connie's Inn, il locale notturno più famoso dopo il Cotton Club.
Inizialmente Armstrong ebbe un discreto successo con le sue registrazioni vocali, incluse versioni di famose canzoni composte dal suo vecchio amico Hoagy Carmichael. Le sue registrazioni degli anni trenta ebbero un grande vantaggio soprattutto con l'arrivo della RCA nel 1931, che aiutò molto i cantanti e i loro vari stili (come Bing Crosby).
Dagli anni '30 in poi la popolarità di Louis e il suo successo non fecero che aumentare. Armstrong raggiunse il grande pubblico dei bianchi e calcò le platee più raffinate, comparve nei film di Hollywood, girò con la sua orchestra o come solista nei locali più prestigiosi d'America e in tutto il mondo. Tuttavia la Depressione degli anni '30 ebbe un grande impatto anche nel mondo del jazz. Il Cotton Club chiuse nel 1936 e molti musicisti smisero di suonare. La band di Fletcher Henderson andò in pezzi. King Oliver fece altre registrazioni ma ormai gli anni d'oro erano passati.
Armstrong si spostò a Los Angeles alla ricerca di nuove opportunità. Suonò al nuovo Cotton Club di L.A. con Lionel Hampton. Bing Crosby e molte altre celebrità divennero ospiti frequenti al club. Nel 1931 (si ricorda anche una condanna per possesso di marijuana risoltasi piuttosto bene) tornò a Chicago per suonare con altre band e orchestre. Le incisioni di quel periodo appaiono a nome Louis Armstrong and His Orchestra.
Di enorme successo nei primi anni Trenta furono le sue versioni vocali di standard come “Lazy River”, “Georga On My Mind” (molto prima di Ray Charles) e “Stardust”. Inoltre canzoni come “Memories Of You”, “Shine”, “Walkin' My Baby Home”, “Blue Again”, “You Rascal You” e uno dei brani più importanti per lui, “Sleepy Time Down South”.
In quel periodo Armstrong subì i soprusi del suo manager Johnny Collins che, nonostante il successo, lo lasciava sempre al verde. Lo rimpiazzò con Joe Glaser. Incontrò inoltre un problema alle dita e alle labbra, deformate a causa del suo modo di suonare. Iniziò così ad usare più spesso la voce e ad apparire in alcuni teatri.
Nel 1937 fu la prima persona di colore ad avere una parte in radio.
Divorziò da Lil nel 1938 per risposarsi e, in seguito, nuovamente divorziare. Del periodo a cavallo tra anni Trenta e Quaranta si ricordano importanti brani come lo spiritual “Shadrack”, il tradizionale “When The Saints Go Marching In” divenuto una delle icone di Armstrong, e “On The Sunny Side Of The Street”.
Nel 1943, dopo molti anni on the road, si stabilì definitivamente a New York nel quartiere Queens. Sposò la sua quarta moglie e continuò a registrare e a portare avanti la sua musica. Nel 1947 Pops e il suo manager Joe Glaser crearono un nuovo gruppo di sei membri chiamato All Stars, la formazione con cui Louis proseguì la sua carriera fino alla fine. Le incisioni e i grandi concerti con gli All Star sono certamente il suo periodo più celebre. Ma suonò saltuariamente anche in molte altre orchestre; degli anni Cinquanta e Sessanta sono infatti i duetti con Ella Fitzgerald e Duke Ellington, che gli aprirono la strada al pubblico più commerciale. Armstrong apparve anche in molti film (tra i quali Paris Blues del 1961). Si ricorda che nel febbraio 1949 gli fu dedicata la copertina del Time Magazine.
Brani popolari questo ventennio sono “Rockin' Chair” (1947), “Blueberry Hill” (1949), “C'est Si Bon”, “La Vie En Rose”, “Dream A Little Dream Of Me” (1950), “Aunt Hagar's Blues” e “Ole Miss Blues” (1954), “Mack The Knife” e “Pretty Little Missy” (1955), “A Fine Romance” (1957), “Hello Dolly!” (1963), “Cabaret” (1965)”, “What A Wonderful World” (1967), “We Have All The Time In The World” (1968), “We Shall Overcome” (1970).
Nel 1961 il pianoforte di Duke Ellington si unì a Louis e agli All Stars per suonare alcuni dei pezzi più popolari scritti da Ellington, da cui scaturirono le famosissime versioni interpretate appunto dall'orchestra di Armstrong: “Mood Indigo”, “Solitude”, “It Don't Mean A Thing”, “Duke's Place”, “Just Squeeze Me”, “The Mooche”, “Cotton Tail”, e altre.
Nel 1968 Louis incise le sue popolarissime versioni delle canzoni dei film Disney: “When You Whis Upon A Star”, “Heigh-Ho”, “Bibbidi-Bobbidi-Boo” e altre.
Louis Armstrong morì a New York il 6 luglio 1971.


Non c'è esagerazione nell'affermare che Armstrong è andato oltre il semplice discorso strumentale e costituisca ancora oggi un punto di riferimento basilare per ogni musicista che affronti il jazz e il suo idioma, su qualsiasi strumento. Cambiò il corso non solo del jazz ma, uscendo dall'ambito di questo contesto musicale, cambiò il corso della musica americana tout court, aprendo la strada a tutti i successivi talenti del jazz moderno e contemporaneo.
Molti sono gli aspetti innovativi sviluppati nell'arco della sua lunga carriera, ma schematicamente il suo contributo si distingue in due ambiti: quello di strepitoso trombettista e quello di originalissimo cantante.
Come trombettista Armstrong mostrò come fosse possibile eseguire una variazione melodica improvvisata su un tema base (la cosiddetta improvvisazione, tipica del jazz), con semplicità, efficacia, senso della forma ed adeguata espressività. Elaborò un vero e proprio nuovo linguaggio musicale. Il suo stile si basava principalmente sull'uso del tutto particolare, unico e geniale, del ritmo e degli accenti delle note, all'interno della frase improvvisata. Questo approccio ritmico all'epoca era ancora sconosciuto e divenne poi famoso con il nome di “swing”.
Esempi di questa innovazione sono rintracciabili già nelle incisioni degli anni '20, anche prima di quelle celeberrime dei suoi Hot Five ed Hot Seven che portarono il suo stile all'apice e alla fama.
Dal punto di vista del canto, Armstrong portò l'innovazione dello scat, una tecnica di canto jazz impiegata soprattutto nell'improvvisazione vocale. Nello scat il cantante non segue un testo e inventa un suo particolare proto-linguaggio che è funzionale al ritmo e alla melodia; usa in pratica fonemi senza senso, inventati dall'autore. Con lo scat la voce acquista la stessa assoluta libertà articolatoria del fraseggio jazzistico degli altri strumenti dell'orchestra.
Secondo la leggenda l'inventore dello scat fu proprio Louis Armstrong. Nel 1926, quando incise “Heebie Jeebies” con i suoi Hot Five, si trovò a dover improvvisare una parte della canzone con sillabe inventate perché gli era caduto il foglio con le parole. In realtà lo stesso Armstrong, come altri già da qualche tempo, avevano iniziato a “vocalizzare” le canzoni per elevare la propria voce a un livello strumentale, grazie all'improvvisazione. Ogni cantante di scat usa una propria sillabazione caratteristica che, assieme al timbro della voce, lo identifica immediatamente.
Il linguaggio scat di Armstrong era fantasioso, per esempio variava il suono di parole chiavi della canzone. Ad esempio in “Heebie Jeebie” usa parole scat che richiamano il suono del titolo del brano: cose come "jib bop bi du", "jib jab", e frasi tipo "di bup pa du bi du" che ricalcano la pronuncia del fraseggio trombettistico.
In “I Can't Give You Anything But Love” (1929), Armstrong canta il testo e la melodia originali, ma sostituisce ogni volta la parola "baby" alla fine di ogni verso con una frase scat che inizia con la "b", ad esempio: "all the things that you have ba ba be bi du", "gee, I'd like to see you looking swell bo be be be do led bi du du", "my little be ba bo pa do".
In “On The Sunny Side Of The Street” (1934), la frase nella canzone diventa "on ze zunny zide of the zdreet ze ze zo ze za". Le scat words basate sulla "z" (quasi una storpiatura dell'inglese dei neri) ricorrono spesso nella sua musica successiva.

(fonti: Wikipedia, michaelminn.net/armstrong, jazzitalia.net/articoli/armstrong.asp, booklet del cd Essential)

Antologie essenziali:
- Platinum Collection (3cd, contiene i brani di The Great Summit con Ellington, Disney Satchmo, e altri celeberrimi)
- Gold (2cd)
- Best of Hot Five & Hot Seven (1cd)
- Essential (2cd, contiene soprattutto brani cantati)

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